Le vespe Orientalis minacciano le zone più inn di Roma
Il problema rappresentato dalle Vespe orientalis si sta allargando nella città di Roma ed in particolare nei quartieri Prati, Portuense e Colle Oppio, con molti interventi che sono stati richiesti telefonicamente alla Protezione Civile.
Lo scorso venerdì nel quartiere Portuense è stato rimosso un nido. Problemi anche per gli uffici del comune situati in Via Petroselli. L’invasione delle vespe orientalis va a sommarsi ai problemi derivanti da altre emergenze come quelle dei gabbiani e dei cinghiali e rappresentata un problema molto serio specialmente per le persone anziane e per i bambini che girano per Roma.
Lo sgombero degli uffici comunali e la situazione nel quartiere Prati
In Via Petroselli venerdì scorso sono stati sgomberati gli uffici comunali a causa di una invasione di Vespe orientalis. L’intervento dei vigili del fuoco romani è stato attuato nel pomeriggio con evacuazione soprattutto del terzo piano dove, secondo le testimonianze raccolte, erano presenti molti nidi di vespe.
Dipendenti comunali hanno lasciato anche gli uffici del Simu “Lavori Pubblici” e alcune stanze che servono come luogo di svolgimento delle commissioni del consiglio comunale. Il palazzo di Via Petroselli è stato evacuato completamente.
La Protezione Civile di Roma ha messo a disposizione dei cittadini un numero verde, che ha già ricevuto centinaia di segnalazioni, ed è iniziata la caccia ai nidi di vespa orientalis che coinvolge anche gli abitanti. Esistono anche ditte private che intervengono in giornata alla rimozione dei nidi come questa: disinfestazioni.roma.it
La spiegazione dell’etologo
Interpellato relativamente a questo problema, l’etologo che sta collaborando con l’amministrazione comunale della capitale per la ricerca e la rimozione dei nidi di vespa orientalis, Andrea Lunerti, ha dichiarato che una delle cause è certamente la presenza di molto cibo a disposizione degli insetti, data la presenza di molti locali di ristoro all’aperto, ma anche di rifiuti abbandonati per le strade.
Lo stesso etologo ha dichiarato che si sta sperimentando un nuovo metodo per l’individuazione dei nidi che prevede di attirare un esemplare e colorarlo in modo da poterlo distinguere. Successivamente sarà liberato e si valuterà il tempo impiegato per tornare al cibo per calcolare la distanza del nido. La perlustrazione nel raggio della distanza stabilità sarà poi effettuata a 360 gradi.
Lunerti raccomanda anche grande attenzione al ritorno delle vacanze, quando si aprono le finestre per arieggiare la casa.
Come comportarsi con le vespe orientalis
Questi insetti attaccano l’uomo soltanto se infastiditi, per cui se si scopre la presenza di un nido, si deve provvedere a chiamare il numero verde a disposizione dei cittadini per far intervenire la Protezione Civile o il Vigili del Fuoco.
Nella maggior parte dei casi i nidi sono situati nei sottotetti e nelle vicinanze delle finestre, oltre che nelle vicinanze dei cassonetti. In alcune situazioni si possono annidare anche all’interno delle cavità degli alberi oppure nelle intercapedini tra i piani e nelle soffitte.
Tra le segnalazioni ricevute alcune provengono da zone centrali come Piazza di Spagna e Largo Argentina.